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9 novembre 1989: la notte che ci fece sentire tutti «berlinesi»

  • Immagine del redattore: Giulia Leone
    Giulia Leone
  • 9 nov 2021
  • Tempo di lettura: 7 min

L’evento fu del tutto inatteso, visto che gli stessi protagonisti della politica mondiale non immaginavano che il Muro stesse per cadere, forse fino a un minuto prima che succedesse


Le prime notizie da Berlino arrivarono nelle nostre case all’ora di cena, con i telegiornali della sera: allora le informazioni non viaggiavano sugli smartphone, che adesso tutti teniamo in tasca o comunque a portata di mano. Così trent'anni fa - il 9 novembre 1989 - anche la gente comune poté seguire in tv, tra la cucina e il salotto, un evento straordinario che “tagliò” la storia dell'Europa e del mondo, la caduta del Muro di Berlino.


Ricordando i lunghi anni del confronto Est-Ovest (con rischio nucleare), quella sera e quella notte ci siamo sentiti tutti “berlinesi”, condividendo la dichiarazione di John F. Kennedy, pronunciata nel giugno 1963 proprio sotto il Muro: «Ich bin ein Berliner».



Evento del tutto inatteso, visto che gli stessi protagonisti della politica mondiale non immaginavano che il Muro stesse per cadere, forse fino a un minuto prima che succedesse. Non lo volevano Mikhail Gorbaciov, né George Bush senior, non Margareth Thatcher e neppure François Mitterrand. Con la sua proverbiale verve, Giulio Andreotti una volta disse di amare talmente la Germania da volerne due (suscitando qualche imbarazzo diplomatico a Bonn), ma il conio originale di questa battuta risale allo scrittore francese François Mauriac (pronunciata negli anni '50). Persino più di un mese dopo il crollo del Muro, il cancelliere della Germania occidentale Helmut Kohl prefigurava uno scenario confederale di avvicinamento graduale fra i due Stati tedeschi


A Berlino Est il leader storico Erich Honecker, dal 1971 segretario generale della Sed (il partito comunista della Germania orientale), ancora nel gennaio 1989 aveva affermato che l’esistenza del Muro sarebbe stata assicurata per altri cento anni. Ai primi di ottobre Gorbaciov si reca a Berlino per la solenne celebrazione dei 40 anni della Ddr (Deutsche Demokratische Republik) ed esorta Honecker a non trascurare i segnali della realtà: «Chi arriva troppo tardi, rischia di essere castigato dalla vita». Nemmeno due settimane dopo Honecker si dimette e viene sostituito da Egon Krenz.



Ore 19: il corrispondente dell'Ansa «fa aprire» il Muro

Arriviamo al fatidico giovedì 9 novembre. Il nuovo segretario generale della Sed, Krenz, aveva intenzione di aprire nuovi punti di passaggio lungo il Muro: al suo portavoce Günter Schabowski spettava il compito di illustrare la nota del Politburo ai giornalisti convocati alle ore 18. Questa volta Schabowski si mostra più disponibile del solito (anche troppo?). Sul finire della conferenza stampa – erano quasi le ore 19 - il corrispondente dell'Ansa da Berlino Est Riccardo Ehrman chiede da quando sarà possibile passare liberamente la frontiera fra le due Germanie. La risposta del portavoce è quasi incredibile: «Per quanto ne so, da subito (Ab sofort)». A seguire Schabowski conferma anche a un giornalista tedesco-occidentale, inviato della «Bild», che la nuova disposizione si applicherà «immediatamente» (unverzueglich) anche a Berlino Ovest. Un paio d’ore dopo migliaia di automobili Trabant si riversano verso i varchi con Berlino Ovest a clacson spiegati gridando in coro «Die Mauer ist weg», il Muro non c'è più!


Ehrman è festeggiato dai colleghi, come se fosse stato lui a “far aprire” il Muro di Berlino! Puntuale, detta all’Ansa la notizia, che però viene tenuta in sospeso dal suo capo alcuni minuti per fare qualche verifica, nel timore di un abbaglio. Così arrivano prima Reuters e Associated Press (anche perché tecnologicamente più evolute). Più tardi il giornalista italiano, recatosi alla stazione ferroviaria di confine della Friedrichstrasse, nel centro di Berlino Est (poco distante dal Checkpoint Charlie), per controllare se la frontiera verso l’Ovest era già stata aperta (lo sarà il 10 novembre mattina) viene riconosciuto da alcuni dei presenti, che lo avevano visto in tv rivolgere la famosa domanda a Schabowski. In un clima di forte emozione, Ehrman viene ringraziato e abbracciato da sconosciuti (e da qualche bella sconosciuta) per aver portato loro fortuna.



Un equivoco del portavoce? Nella Ddr nulla avveniva per caso…

L’apertura del Muro, inaspettata e improvvisa, può essere avvenuta banalmente per errore? Nella concitazione degli eventi Schabowski forse non aveva capito bene le parole sussurrategli di fretta in un corridoio dal suo capo Krenz: non c'era ancora la decisione ufficiale, si trattava solo di un progetto. Theo Waigel, che fu ministro delle Finanze in tre governi guidati dal cancelliere Kohl tra il 1989 e il 1998, in una recente intervista a Paolo Valentino per il «Corriere della Sera», ha spiegato che il clamoroso annuncio del portavoce del Politburo fu probabilmente il frutto di una serie di equivoci e di improvvisazione.


Ma nella Ddr «nulla avveniva per caso, anche quelle che sembravano iniziative spontanee a volte venivano ispirate dall’alto»: lo hanno scritto Lilli Gruber e Paolo Borella in un libro pubblicato nel 2009 per i vent'anni della caduta del Muro Ritorno a Berlino-Il racconto dell'autunno che ha cambiato l'Europa (Rizzoli). Come possiamo leggere a pagina 123, Ehrman (che ha compiuto 90 anni da pochi giorni e ha rievocato l’episodio per l’Ansa) «un'ora prima della conferenza stampa fu chiamato al telefono da Günter Pötschke, direttore dell'Adn (l'agenzia di notizie del regime comunista) e membro del Comitato centrale della Sed; i due si conoscevano da anni, un rapporto di confidenza che permise a Pötschke di consigliare al giornalista italiano di fare proprio quella domanda». Il giornalista dell’Ansa si è sentito libero di raccontare l’episodio nell'aprile 2009, quando lui era in pensione e Pötschke deceduto.



Bisogna sapere che nella Germania comunista c'era un sistema spionistico che controllava tutto e tutti. Gli aspetti più inquietanti della vita a Berlino ai tempi del Muro sono stati ricostruiti nel celebre Le vite degli altri (Oscar 2007 quale miglior film straniero). Qui basta una citazione dal libro di Peter Molloy La vita ai tempi del comunismo (Bruno Mondadori, 2009): «Nell'Unione Sovietica di Stalin si calcola che ci fosse un agente del Kgb ogni 5.800 persone; nel Terzo Reich un agente della Gestapo ogni 2mila cittadini; nella Germania Est, contando i collaboratori occasionali, un informatore della Stasi (la polizia segreta) ogni sei abitanti.


Le famiglie con i bambini sul «ponte delle spie» di Glienicke

Vista dall’Italia in televisione, la cronaca in presa diretta della caduta del Muro di Berlino ha il volto giovane di Lilli Gruber, inviata della Rai per il Tg2. Sui nostri schermi tv, nel weekend, scorrono le immagini dei berlinesi dell'Est mentre attraversano con moglie e figli il ponte di Glienicke (da Potsdam verso Berlino Ovest), che durante la Guerra fredda era noto come “il ponte della spie”, rievocato nel 2015 dall'omonimo film di Steven Spielberg, con Tom Hanks protagonista.


10 Libri da leggere assolutamente sulla storia del Muro di Berlino


1. Non si può dividere il cielo. Storie dal muro di Berlino


Non si può dividere il cielo. Storie dal muro di Berlino, edito da Carocci è un libro di Gianluca Falanga che racconta le storie reali di uomini e donne che vivevano all’ombra del Muro e che coraggiosamente hanno provato a denunciarlo e sfidarlo.











2. Il muro di Berlino. 13 agosto 1961-9 novembre 1989


Il muro di Berlino. 13 agosto 1961-9 novembre 1989 edito da Mondadori, è un libro di Frederick Taylor che narra la storia di Berlino post-seconda guerra mondiale: un resoconto ineccepibile delle vicende che hanno sconvolto la Berlino del secondo dopoguerra raccontato intrecciando fonti d’archivio, dati ufficiali e testimonianze dirette.










3. C’era una volta la DDR



C’era una volta la DDR edito da Feltrinelli è un libro di Anna Funder che ricostruisce la storia della Germania dell’Est e della sua polizia segreta la Stasi, attraverso le testimonianze dirette di ex funzionari governativi, informatori e persone comuni.













4. Il muro di Berlino. Storia per immagini del simbolo di un’epoca



Il muro di Berlino. Storia per immagini del simbolo di un’epoca edito da Edizioni del Capricorno è un libro di Marco Gasparini che ripercorre attraverso una raccolta di immagini dagli archivi ANSA, tutte le fasi della costruzione del Muro, la vita nella Berlino separata a metà, i tentativi di fuga riusciti e falliti, il momento del crollo e infine la riunificazione tedesca.










5. Al di qua del muro. Berlino 1989



Al di qua del muro. Berlino 1989 edito da Feltrinelli è un libro di Vanna Vannuccini che, mescolando storia e quotidianità, descrive le vite di un gruppo di ragazzi di 12 e 13 anni che vivono a Berlino Est. Il testo è adatto a lettori da 11 anni in su.












6. Muro di Berlino. Due o tre cose che so di lui



Muro di Berlino. Due o tre cose che so di lui è invece un testo di E. Trabucchi edito da L’Orma che racconta la costruzione che ha drammaticamente diviso in due la città attraverso cifre, mappe, immagini, storie, poesie e canzoni.













7. Anime prigioniere. Cronache dal muro di Berlino


Anime prigioniere. Cronache dal muro di Berlino è un libro di Ezio Mauro edito da Feltrinelli che ripercorre, attraverso, una cronaca dettagliata, gli eventi che hanno portato alla Caduta del Muro di Berlino. Mauro fu corrispondente per Repubblica dall’Urss.













8. L’ anno che cambiò il mondo. La storia non detta della caduta del Muro di Berlino



L’ anno che cambiò il mondo. La storia non detta della caduta del Muro di Berlino è un libro di Michael Meyer (capo della redazione di Newsweek per la Germania e l’Europa orientale) edito da Il Saggiatore che ricostruisce il 1989, l’anno appunto che cambiò il corso della storia. Meyer osservò da vicino i cambiamenti storici di quel periodo: in Polonia vide la rinascita di Solidarnosc, a Praga fu al fianco di Václav Havel mentre preparava la Rivoluzione di velluto e il 9 novembre 1989 era nella zona orientale della frontiera quando crollò il Muro.







9. Berlino 60. Storie di qua e di là del muro



Berlino 60. Storie di qua e di là del muro è un libro di Carlo Bisin, edito da Gruppo Albatros Il Filo che racconta la vita delle persone comuni nella Berlino Est pre-9 novembre 1989: come la gente sia riuscita a sopportare una situazione così surreale quanto disumana, imposta per mantenere gli equilibri politici.










10. Il muro di Berlino 1961-1989


Il muro di Berlino 1961-1989 è un libro di Roberto Giardina, edito da Diarkos, che ripercorre, come se si fosse in presa diretta, la storia della due Germanie, attraverso le vicende e i racconti di chi ha vissuto da protagonista, anche se involontario, quegli avvenimenti. Giardina è infatti corrispondente dalla Germania per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi dal 1986

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