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  • Immagine del redattoreGiulia Leone

Recensione de ''La canzone di Achille'' di Madeline Miller

Informazioni sull'autrice.


Madeline Miller (Boston, 24 luglio1978) è una scrittrice statunitense, vincitrice dell'Orange Prize per il suo romanzo d'esordio, La canzone di Achille. Nata a Boston ma cresciuta a New York e Filadelfia, Madeline Miller ha studiato lettere classiche alla Brown University ed ha insegnato greco e latino per anni nei licei americani. Nel settembre 2011 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, La canzone di Achille, la cui stesura ha occupato circa dieci anni. Il romanzo racconta la storia dell'amore tra Patroclo e Achille prima e durante la guerra di Troia e la scrittrice dichiara di aver usato come fonti Omero, Ovidio, Platone, Eschilo, Sofocle, Apollonio Rodio e Virgilio. Madeline Miller aveva già cominciato ad interessarsi alla storia di Achille e Patroclo all'università, quando diresse una produzione studentesca della tragedia shakespeariana Troilo e Cressida. Nel 2018 viene pubblicato il suo secondo libro, Circe, incentrato sulla figura della strega di Eea al di là dell'episodio narrato da Omero nell'Odissea. Il romanzo viene accolto positivamente dalla critica ed è stato candidato al Women's Prize for Fiction, un premio che la Miller aveva già precedentemente vinto per la sua opera d'esordio nel 2013.



Dettagli


Autore: Madeline Miller Traduttore: Matteo Curtoni, Maura Parolini Editore: Marsilio Collana: Universale economica Feltrinelli Anno edizione: 2019 Formato: Tascabile In commercio dal: 10 gennaio 2019 Pagine: 382 p., Brossura EAN: 9788831780988



Trama

Il romanzo ripercorre la storia di Achille e Patroclo dall'esilio di Patroclo adolescente all'incontro con Achille, per poi narrare l'addestramento dei due con il centauro Chirone, l'amore nato tra i due principi, la guerra di Troia ed infine la morte ed il successivo incontro nell'Ade dei due eroi.


La canzone di Achille della scrittrice americana Madeline Miller rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale: grazie al passaparola mediatico che ne ha decretato il successo internazionale, già tradotto in venticinque lingue, ha scalato anche nel nostro Paese le classifiche di vendita per rimanere stabilmente tra i bestseller. L’Autrice, che ha un dottorato in lettere classiche e ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi all’università di Yale, rievoca nel fortunato romanzo la storia d’amore tra Achille e Patroclo, i due eroi omerici protagonisti dell’Iliade.


Recensione


Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.


Dopo aver scoperto la scrittura di Madeline Miller con Circe ho capito che la mitologia greca può essere sensazionale, adrenalinica, avvincente e sensuale come qualsiasi altro romanzo in grado di catturare il nostro sguardo a prima vista. Non c'era nulla della pesantezza e della noia provata durante le lunghe, ripetitive, estenuanti lezioni di epica. Tutte uguali: lettura, parafrasi, esposizione. No, nulla di tutto questo. La Miller fa la scelta più giusta unendo alla sacralità delle gesta eroiche raccontate la modernità di un linguaggio pur sempre coerente, mai fuori dallo schema, eppure accattivante, curioso al punto giusto e mai fine a sè stesso. Se avete amato Circe, credetemi, La canzone di Achille sarà come una freccia inaspettata scoccata dalle mani dell'infallibile (o almeno così dicono) Cupido. Un amore a prima lettura, sorprendente, emozionante e atteso.


Aveva davvero pensato che non lo avrei riconosciuto?

Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo, lo riconoscerei anche se fossi cieco,

dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra.

Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo.


Cosa vi viene in mente se vi dicessi guerra di Troia? Elena e Paride, probabilmente.

Quell'amore irrefrenabile che ha condotto Paride ad una scelta incosciente capace di segnare il destino di molti uomini. Alcuni di voi menzionerebbero Achille e la sua forza indomabile, ma quanti ricorderebbero il giovane Patroclo? Una figura a cui non prestare troppa attenzione, nemmeno io l'ho fatto. Un uomo negato per molti secoli insieme a quel rapporto che non doveva essere menzionato, che non poteva macchiare l'eroe, che doveva essere taciuto e a cui - ancora oggi da più parti - viene rifiutato il suo vero nome. Achille e Patroclo si sono amati per tutta una vita, si sono protetti da uomini e dei, compresi nelle loro fragilità, difesi dinanzi ad una profezia che non permetteva vie d'uscita e sacrificati fino alla fine, fino all'ultimo ed eterno respiro.


La canzone di Achille è sostanzialmente un profondo atto di sacrificio e devozione in grado di racchiudere un messaggio autentico molto forte che lascia le spiagge di Troia per arrivare fino ai giorni nostri a testimonianza di come nell'amore non ci possa essere mai nulla di diverso o di sbagliato, ma solo qualcosa di incredibile, coraggioso e umano


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